Nel film Auguri Professore viene enfatizzata la “Concezione del Dolore” in Manzoni e Leopardi come comune denominatore delle nostre vite dalle elementari all’università e oltre.
L’ammaestramento presenta i seguenti connotati:
- la conoscenza viene trasmessa in modo statico;
- la conoscenza non trova riscontri nell’esperienza quotidiana di chi apprende;
- la valutazione è limitata al conoscere/non conoscere un dato argomento;
- per lo studente non è possibile controbattere, obiettare,discutere;
- le conoscenze riportate sui libri scolastici non si mettono in discussione;
- la schematizzazione dei contenuti esclude finalità di approfondimento;
- superato l’esame o l’atto valutativo, ciò che si è “appreso”viene rimosso…
“Dulcis in fundo”, quando lo studente (o qualunque altra persona) sottoposto –generazione dopo generazione – ad un ammaestramento ripetitivo e acritico viene privato della capacità di obiettare in modo critico ad una qualunque affermazione o tesi, non può sviluppare una sana creatività utile per sé e il suo prossimo.
L’“Educazione bastarda” trasforma la persona in un individuo “condizionato”, incapace quindi di prendere decisioni, di cambiare opinione dinnanzi a fatti nuovi, di scegliere in base a delle nuove prospettive che gli si presenteranno nel corso della sua vita.
Per molti versi, assomiglia all’indottrinamento religioso e al condizionamento impartito dalle sette (anche se con sfumature diverse): ci sono degli assiomi che sono intoccabili e la“sua” vita viene controllata dal Sistema, dalla nascita alla morte.
Oggi abbiamo generazioni di cittadini perduti nel vortice della dissonanza cognitiva, incapaci di analizzare il passato individuale e collettivo, pensare il presente, di immaginare ed eventualmente di costruire il futuro.
In altri termini, stiamo diventando una specie progressivamente dipendente dal potere nelle scelte su:
- “cosa” del “come, dove, quando” apprendere;
- “cosa”, “come”, “dove” e “quando” produrre i beni primari;
- “cosa”, “come”, “dove” e “quando” produrre e/o acquistare i beni strumentali e di consumo;
- approvigionamento energetico;
- come, dove, quanto e quando istruirci o formarci;
- modo con cui ci informiamo e della qualità dell’informazione;
Dell’autosufficienza, quella che l’istruzione, l’educazione e la formazione avrebbero dovuto garantire come diritto umano, nemmeno l’ombra…!
Quale futuro per una società come la nostra che non è ancora dotata dei mezzi per diventare autosufficiente (soprattutto a livello dei singoli)?
Provate a pensare che cosa succederebbe se il pensiero critico diventasse un’arma di liberazione di massa per la nostra società bloccata da un immobilismo psicologico, storico, economico, sociale.
Alla prossima!!!
Davide Suraci