Bullismo da parte degli Insegnanti: Una Realtà Trascurata

Quando l’insegnante diventa un “Bullo”

In nessun altro ambito educativo come quello scolastico ci si aspetterebbe che il rispetto e la tutela della dignità individuale fossero garantiti in maniera assoluta. Tuttavia, la realtà della scuola italiana contemporanea ci pone di fronte a una problematica tanto complessa quanto dolorosa: il bullismo da parte degli insegnanti. Un fenomeno sottile, spesso invisibile, ma che colpisce profondamente chi lo subisce, lasciando segni che possono durare tutta la vita.

Per lungo tempo il “potere” degli insegnanti è stato inteso come una componente naturale e inevitabile della dinamica educativa. Ma in un contesto in cui si dovrebbe discutere sempre più di “autonomia di pensiero” e di educazione alla cittadinanza attiva, non possiamo ignorare il fatto che esiste una forma di autorità che sfocia, talvolta, in veri e propri abusi di potere. Quali sono le dinamiche che portano un educatore, la cui missione dovrebbe essere quella di guidare e formare, a diventare l’aggressore? È lecito parlare di un sistema educativo che, nonostante i suoi sforzi per promuovere il benessere degli studenti, permette ancora comportamenti prevaricatori da parte di coloro che dovrebbero essere garanti di equità e giustizia?

Insegnante Bullizzante

Se negli ultimi decenni il bullismo tra pari ha ricevuto crescente attenzione da parte dei media e delle istituzioni, il bullismo “dall’alto”, quello perpetrato dagli insegnanti, continua ad essere spesso ignorato o minimizzato. Si tratta di un fenomeno che si manifesta attraverso atti apparentemente meno eclatanti, ma non per questo meno devastanti: umiliazioni pubbliche, insulti velati o palesi, svalutazione continua delle capacità degli studenti. Ma è davvero solo una questione di “autoritarismo” o siamo di fronte a un problema più ampio, che coinvolge la fragilità di un sistema educativo che non sempre è in grado di supportare gli stessi insegnanti nel loro percorso formativo e professionale?

L’evoluzione della figura dell’insegnante negli ultimi decenni ha comportato, oltre alla responsabilità educativa, un crescente carico emotivo e psicologico. Ma fino a che punto è corretto giustificare certi comportamenti in nome dello stress lavorativo o del “contesto difficile”? E fino a che punto il sistema scolastico è capace di prevenire e contrastare queste forme di violenza, assicurando agli studenti un ambiente di apprendimento sano e rispettoso?

I casi più gravi di bullismo da parte degli insegnanti spesso emergono solo quando la situazione è diventata insostenibile: studenti che arrivano a denunciare, famiglie che si mobilitano, oppure, in casi estremi, interventi da parte delle autorità scolastiche o giudiziarie. Tuttavia, nella maggior parte dei casi, queste dinamiche rimangono sommerse, silenziose, complici della paura degli studenti di essere ulteriormente penalizzati o non creduti. In questo contesto, la domanda che emerge è inevitabile: i sistemi di tutela degli studenti sono davvero efficaci? O assistiamo a una sostanziale inerzia da parte delle istituzioni, che preferiscono non affrontare apertamente il problema per evitare scandali o complicazioni legali?

Un altro aspetto cruciale è il ruolo della formazione iniziale e continua degli insegnanti. In che misura la formazione pedagogica attuale prepara i docenti non solo a trasmettere conoscenze, ma anche a gestire in maniera adeguata la relazione educativa con gli studenti? Non è forse necessario ripensare i percorsi formativi per includere un’educazione emotiva e relazionale più strutturata, che prevenga il rischio di degenerazioni autoritarie o, peggio, di veri e propri abusi di potere? La cosiddetta “autonomia” che si vorrebbe attribuire agli insegnanti, quanto si traduce in una reale capacità di esercitare un ruolo educativo rispettoso, o quanto diventa invece una licenza per comportamenti prevaricatori?

Se restringiamo il campo alle dinamiche scolastiche quotidiane, vediamo che spesso il bullismo da parte degli insegnanti si alimenta in contesti dove lo studente viene percepito come “debole”, “disadattato” o, al contrario, “sfidante”. Ma questo non è altro che un riflesso delle stesse logiche competitive e divisive che permeano la società. È lecito chiedersi se, in un sistema scolastico che pone sempre più enfasi sulla performance e sulla valutazione standardizzata, il “potere” dell’insegnante non rischi di trasformarsi in una forma di controllo oppressivo piuttosto che in una guida educativa.

In conclusione, la scuola italiana del 2024 deve affrontare la delicata questione del bullismo da parte degli insegnanti, un fenomeno che compromette non solo la salute mentale e il benessere degli studenti, ma anche l’integrità del sistema educativo nel suo complesso. È fondamentale che la comunità educativa si impegni a costruire un ambiente di apprendimento basato sul rispetto reciproco e sull’ascolto, dove la figura dell’insegnante non sia percepita come un’autorità oppressiva, ma come un mentore capace di ispirare e guidare.

La chiave per una reale trasformazione risiede nella formazione e nella sensibilizzazione: è necessario investire nella preparazione degli insegnanti affinché possano riconoscere e contrastare forme di bullismo, promuovendo un clima di fiducia e collaborazione. Le istituzioni scolastiche devono diventare spazi sicuri in cui gli studenti possano esprimere le proprie difficoltà senza timore di ripercussioni.

Inoltre, è essenziale avviare un dialogo aperto tra studenti, genitori e insegnanti per affrontare le problematiche legate al bullismo e per sviluppare politiche di intervento efficaci. Solo così potremo sperare di costruire una scuola più giusta, equa e inclusiva, in cui il rispetto della dignità di ogni individuo diventi non solo un obiettivo, ma una realtà quotidiana.

La vera sfida non è solo quella di fermare il bullismo da parte degli insegnanti, ma di promuovere una cultura educativa che valorizzi l’umanità di ciascuno, che permetta a ogni studente di sentirsi accolto, rispettato e supportato nel proprio percorso di crescita.

Perché gli insegnanti-bulli si approfittano dei più deboli?

In nessun altro contesto educativo si dovrebbe assistere a un uso distorto del potere come quello che talvolta emerge nella relazione tra insegnanti e studenti. Il bullismo da parte degli insegnanti, in particolare nei confronti di studenti considerati “deboli”, “disadattati” o “sfidanti”, affonda le sue radici in dinamiche complesse e interconnesse.

1. Dinamiche di Potere

È evidente che il rapporto di autorità insito nella figura dell’insegnante può sfociare in un abuso di potere. La proiezione delle proprie insicurezze su studenti vulnerabili diventa un meccanismo di difesa, in cui l’insegnante cerca di affermare la propria posizione, dimenticando la missione educativa che dovrebbe guidarlo.

2. Pressioni Esterne

Le elevate aspettative, sia da parte del sistema scolastico che della società, contribuiscono a creare un ambiente di stress. L’ansia di dover raggiungere risultati tangibili può indurre alcuni educatori a scaricare frustrazioni su chi appare in difficoltà, aggravando così una già precaria condizione di apprendimento.

3. Formazione Inadeguata

La formazione degli insegnanti, spesso limitata nella dimensione emotiva e relazionale, non prepara adeguatamente a gestire la diversità. In assenza di strumenti adeguati per affrontare le difficoltà degli studenti, il rischio è di cadere in un pregiudizio che svaluta l’unicità di ciascuno.

4. Fattori Socioculturali

Le norme culturali che circondano l’educazione possono giocare un ruolo fondamentale. In contesti dove la disciplina è vista come una forma di controllo autoritario, il bullismo può essere percepito come un comportamento accettabile, alimentando un ciclo di violenza sistemica.

5. Sottovalutazione del Problema

La tendenza a minimizzare o ignorare il bullismo da parte degli insegnanti alimenta una cultura di silenzio e rassegnazione. Gli studenti, timorosi di ritorsioni, si trovano spesso costretti a subire, senza che ci sia un intervento efficace da parte delle istituzioni.

6. Fattori Personali dell’Insegnante

Le sfide personali e professionali degli insegnanti possono influenzare profondamente il loro comportamento in classe. Un’inadeguata gestione dello stress può trasformarsi in aggressività, creando un ambiente ostile per gli studenti.

7. Relazioni con gli Studenti

Infine, le dinamiche relazionali all’interno della classe possono contribuire al bullismo. L’insegnante potrebbe rispondere con severità a comportamenti considerati sfidanti, ignorando che dietro a tali reazioni si celano spesso vulnerabilità e bisogni di supporto.

8. Problematiche di tipo psichiatrico degli insegnanti

Non si può trascurare l’importanza delle condizioni psichiche degli insegnanti nel contesto della relazione educativa. Le difficoltà emotive e psicologiche che molti educatori affrontano possono influenzare profondamente il loro approccio all’insegnamento e alle interazioni con gli studenti. L’ansia, la depressione e il burnout sono condizioni sempre più diffuse, spesso amplificate da un sistema scolastico che, per sua natura, richiede un impegno emotivo e intellettuale costante.

La pressione di dover performare, unita a un ambiente lavorativo talvolta non supportivo, può portare a una spirale di stress e disagio. Insegnanti che lottano con il proprio benessere mentale possono trovare difficile mantenere relazioni positive e costruttive in classe, rischiando di reagire in modi inappropriati nei confronti degli studenti. Questo non giustifica il bullismo, ma invita a riflettere su come un adeguato supporto psico-emotivo per gli insegnanti possa contribuire a un clima scolastico più sano.

È fondamentale che le istituzioni scolastiche riconoscano e affrontino queste problematiche, implementando programmi di formazione che non solo sviluppino competenze pedagogiche, ma che includano anche il supporto per la salute mentale degli insegnanti. La promozione del benessere psichico degli insegnanti non è solo una questione di cura individuale, ma rappresenta un investimento nella qualità dell’educazione. Solo un insegnante in salute mentale può sperare di formare e ispirare gli studenti, creando un ambiente dove il rispetto e la dignità siano i pilastri fondamentali del processo educativo.

In conclusione, affrontare il bullismo da parte degli insegnanti richiede un’analisi profonda di queste cause. Solo attraverso una formazione continua, un monitoraggio attento delle relazioni educative e un dialogo aperto tra tutte le parti coinvolte si potrà sperare di costruire un ambiente scolastico realmente inclusivo e rispettoso, dove ogni studente possa sentirsi valorizzato e supportato nel proprio percorso di crescita.

Davide Suraci – 28 Settembre 2024

Pensiero Critico, questo Sconosciuto…

Nel film Auguri Professore viene enfatizzata la “Concezione del Dolore” in Manzoni e Leopardi come comune denominatore delle nostre vite dalle elementari all’università e oltre.

L’ammaestramento presenta i seguenti connotati:

  1. la conoscenza viene trasmessa in modo statico;
  2. la conoscenza non trova riscontri nell’esperienza quotidiana di chi apprende;
  3. la valutazione è limitata al conoscere/non conoscere un dato argomento;
  4. per lo studente non è possibile controbattere, obiettare,discutere;
  5. le conoscenze riportate sui libri scolastici non si mettono in discussione;
  6. la schematizzazione dei contenuti esclude finalità di approfondimento;
  7. superato l’esame o l’atto valutativo, ciò che si è “appreso”viene rimosso…
La Scuola del Dolore, Dal film: “Auguri Professore”

“Dulcis in fundo”, quando lo studente (o qualunque altra persona) sottoposto –generazione dopo generazione – ad un ammaestramento ripetitivo e acritico viene privato della capacità di obiettare in modo critico ad una qualunque affermazione o tesi, non può sviluppare una sana creatività utile per sé e il suo prossimo.

L’“Educazione bastarda” trasforma la persona in un individuo “condizionato”, incapace quindi di prendere decisioni, di cambiare opinione dinnanzi a fatti nuovi, di scegliere in base a delle nuove prospettive che gli si presenteranno nel corso della sua vita.

Per molti versi, assomiglia all’indottrinamento religioso e al condizionamento impartito dalle sette (anche se con sfumature diverse): ci sono degli assiomi che sono intoccabili e la“sua” vita viene controllata dal Sistema, dalla nascita alla morte.

Oggi abbiamo generazioni di cittadini perduti nel vortice della dissonanza cognitiva, incapaci di analizzare il passato individuale e collettivo, pensare il presente, di immaginare ed eventualmente di costruire il futuro.

In altri termini, stiamo diventando una specie progressivamente dipendente dal potere nelle scelte su:

  1. “cosa” del “come, dove, quando” apprendere;
  2. “cosa”, “come”, “dove” e “quando” produrre i beni primari;
  3. “cosa”, “come”, “dove” e “quando” produrre e/o acquistare i beni strumentali e di consumo;
  4. approvigionamento energetico;
  5. come, dove, quanto e quando istruirci o formarci;
  6. modo con cui ci informiamo e della qualità dell’informazione;

Dell’autosufficienza, quella che l’istruzione, l’educazione e la formazione avrebbero dovuto garantire come diritto umanonemmeno l’ombra…!

Quale futuro per una società come la nostra che non è ancora dotata dei mezzi per diventare autosufficiente (soprattutto a livello dei singoli)?

Provate a pensare che cosa succederebbe se il pensiero critico diventasse un’arma di liberazione di massa per la nostra società bloccata da un immobilismo psicologico, storico, economico, sociale.

Alla prossima!!!

Davide Suraci

Microbioma: il Terreno della Vita..

Microbioma

Del microbioma fetale e della non sterilità del grembo materno se ne parla da quasi un decennio. Sono altresì note le interazioni fra il nascituro e la molteplice natura del microbioma intestinale e vaginale durante il parto.

Un vero e proprio scambio tra micromondi che danno continuità alla biodiversità in cui siamo immersi e di cui passiamo il testimone ad ogni generazione. Che il microbioma (e il relato microbiota) facesse parte del meraviglioso, complesso e articolato ecosistema di cui siamo parte integrante prima, durante e dopo la vita non è un mistero.

La cultura occidentale e la medicina allopatica ci hanno portato a credere che i batteri, i virus ed altre forme di vita debbano essere eliminati. Quando i bambini nascono, li “puliamo” immediatamente e, invece di metterli a contatto con la pelle materna, come le culture tradizionali hanno fatto per molti millenni, li disinfettiamo, li imbottiamo di vitamina K, anticorpi monoclonali, vaccini e quanto altro di peggio.

Ecco come i batteri dettano legge nel tuo corpo – Microbioma (sottotitoli in italiano).

Eppure, alla fine, la ricerca sta rivelando quanto sia necessario che i bambini siano esposti ai microbi materni piuttosto che protetti da essi. Alterando il microbiota (anche attraverso i vaccini) si altera l’ ingresso preferenziale delle sostanze nutritive basiche e complesse verso il cervello, si perde la selettività verso le molecole tossiche (che riescono poi a raggiungere i neuroni prossimali e distali) e si alterano, soprattutto, i 200.000.000 e oltre di neuroni che fanno parte del sistema gastroenterico e che sono strettamente interconnessi con quelli presenti nel cervello.

Microbioma
© Sam Smith | Lifestyle Coaching House

La vita, fin dai suoi primissimi secondi non è sterile ma in una condizione tale che, in un magico equilibrio con la sua generatrice, riesce a compensare l’azione di numerosi fattori ambientali.

Precursori di virus, batteri ed altre microscopiche forme di vita sono, con molta probabilità, presenti nel liquido amniotico (questo è il “terreno” primordiale!) ed aiuteranno il corpo a mantenere gli equilibri che sarà necessario conservare nelle successive fasi della vita.

Ho sempre pensato questo. Altrimenti come potrebbe sopravvivere un organismo completamente sterile al momento dell’impatto con il mondo esterno?

Microbioma: un super-organismo di cui noi non siamo che una piccolissima parte. Distruggiamo lui, scompariamo noi...Le sue influenze sulla vita extra-uterina sono enormi e il suo collegamento con il sistema immunitario (prima materno ed intrauterino, poi extra-uterino) è straordinario.

I vaccini (e non solo) distruggono tutto questo patrimonio che ci tramandiamo da tempo immemorabile… Meditate!!!

Il Progetto “Human Microbiome” ha evidenziato che il corpo umano contiene da circa 0,8 a 2,5 kg di microrganismi e, secondo alcune recenti stime, i microrganismi superano numericamente le nostre stesse cellule nel rapporto di dieci a uno. In pratica, noi non siamo altro che la “casa” di migliaia di miliardi di microbi, i più grandi dei quali si trovano nel nostro intestino.

È sufficiente per comprendere il fatto che la biodiversità è tutto. Esattamente come accade in natura, la biodiversità tende a uno stato di salute ed equilibrio; la mancanza di biodiversità tende verso uno stato di malattia.

A partire dai nostri passaggi del naso e del seno e fino all’estremità dell’ano, il nostro apparato gastroenterico e quasi tutte le recondite “condotte” biologiche interne sono pieni di un’incredibile varietà di batteri, virus, funghi e talvolta da organismi più grandi.

Il tratto gastrointestinale può essere pensato come un lungo tubo cavo, diviso in diverse sezioni, ognuna con una funzione diversa. L’intero tratto è coperto da uno strato di microrganismi e uno strato di protuberanze che accrescono enormemente la superficie di assorbimento/espulsione, i villi.

I microvilli sono simili e hanno alcune delle stesse funzioni, ma possono anche essere trovati in alcune altre parti del corpo, come i globuli bianchi.

E ancora i rappresentanti della scienza spazzatura si ostinano a distruggere questo ecosistema integrato con vaccini, antibiotici, cortisonici e tutti le innumerevoli fonti di inquinamento ad essi assimilabili che entrano nel nostro organismo attraverso l’acqua, l’aria, il cibo…

Risorse (video, documenti, powerpoint, pdf, immagini – Risorse integrate Enhancedwiki TerritorioScuola) sul Microbioma in lingua italiana

Resources (videos, documents, powerpoint, pdf, images – Integrated resources Enhancedwiki TerritorioScuola) sul Microbioma (English language)

Lettera a una Studentessa di “Medicina”, Margherita La ScienziaH..

La “studentessa” di medicina, perentoriamente, mi domanda: “LEI È UN MEDICO? LEI CHE QUALIFICA POSSIEDE?

Le qualifiche hanno, da moltissimo tempo, ormai perso il valore che oltre cento anni fa possedevano nel mondo accademico e civile. Oggi, più di ieri e soprattutto in Italia, continua a sopravvivere il luogo comune che una persona che ha studiato (non solo medicina), si è laureata, ha fatto le sue centinaia di master, ha pubblicato e quanto altro possa essere una persona idonea a servire la società civile nel migliore dei modi.

Non è così.

Scordatevelo, soprattutto se non hanno mai studiato né applicato i fondamenti dell’Ecologia alle conoscenze, abilità e competenze acquisite durante i corsi di studio e la pratica clinica.

A proposito di “immunità di gregge”

Signorina (?), lei definisce il mio un “bel discorso” chiedendomi se sono un immunologo: forse non ha mai studiato la vera storia della microbiologia (per le mie considerazioni non ho bisogno di far ricorso all’immunologia!) sulle cui distorsioni, operate già cento anni fa, si sono formati (e si continuano a formare) supinamente milioni di studenti e medici in tutto il mondo.

Cita (SIC!) in modo casuale uno studio sull’immunità di gregge che sarebbe stata acquisita dalle donne vaccinate per il Papilloma virus senza attribuire ad esso (anzi ignorandolo del tutto) il peso dei grandissimi numeri, oltre che delle variabili prese in considerazione (in tutti gli studi modello “fake study” si possono contare sulle dita di una mano) che sono i soli a dimostrare in maniera inequivocabile l’esistenza di un fenomeno e la sua correlazione con un intervento farmacologico.

Signorina Margherita – Dal film: Mamma mia, che impressione!

La “herd immunity“, termine coniato da Hedrich, si riferiva all’acquisizione dell’immunità naturale verso una malattia solo dopo che i soggetti l’avevano contratta; successivamente i sostenitori delle vaccinazioni ne hanno deformato il senso distorcendolo e trasformandolo in una credenza popolare usatissima ancora oggi per convincere i dubbiosi e gli ignoranti a vaccinarsi e a far vaccinare.

L’immunità di gregge di Hedrich (quella vera) ha un senso ed è spiegabile, intuibile, dimostrabile;

l’immunità indotta dalle vaccinazioni non è altro che una pretestuosa ed effimera sovrastimolazione del sistema immunitario indotta bio-chimicamente – anche attraverso gli adiuvanti – a produrre anticorpi che di specifico non possiedono niente e che possono trovarsi davanti a contesti ecologici in cui il patogeno può essersi differenziato, può aver lasciato il postoad altri patogeni più aggressivi, può “essere stato costrettoa circolare forzatamente all’interno di popolazioni altamente vaccinate (come sta succedendo nei classici outbreaks), oppure quando l’organismo si comporta come no-responder per il semplice fatto che il suo profilo genetico-immunitario non riconosce le proteine presenti nei vaccini e non produce anticorpi.

L’immunologia attuale, che viene gestita con criteri meramente commerciali, ignora volutamente le conoscenze relative ai fisiologismi che regolano i rapporti di equilibrio fra le forme viventi e l’ambiente inteso nella sua accezione più ampia (interno-esterno) ed è figlia degenere di una concezione della medicina che a definire “basso-medievale” non si sbaglia.

Signorina, mi ascolti: sui vaccini e sui danni da vaccino studi moltissimo e approfondisca; non si fermi ai racconti dei suoi “insegnanti”; prenda coscienza del fatto che esistono studi scientifici e scandali sanitari che non possono più passare inosservati; che la gente si istruisce e si informa ogni giorno di più e gestisce in modo sempre più autonomo la propria salute; che esiste una professione medica sempre meno credibile a causa dei livelli di ignoranza che la caratterizzano…Lasci stare la pseudo-scienziaH che viene dispensata nella sua università!

Buona Fortuna Signorina Margherita!!! Post scriptum: dimenticavo, legga questo:http://autoimmunityreactions.org/2016/06/14/herd-immunity-il-falso-storico/

LENR (Low Energy Nuclear Reactions)

La Free Energy è una realtà?

A cura di Davide Suraci

Le reazioni nucleari a bassa energia, note come LENR, continuano a far parlare di sé. Esistono numerose prove scientifiche sulla realizzazione di questi dispositivi in grado di produrre energia a partire da dispositivi che sono stati realizzati da studiosi in varie università con metodologie e materiali non molto differenti ma basate su di un comune denominatore. L’elenco di materiali sotto riportati è da ritenersi non esaustivo ed è suscettibile di aggiornamenti successivi

Di seguito, alleghiamo alcuni links a documenti e video (scaricabili direttamente). Il video sottostante è l’intervista fatta ai Fisici Giuliano Preparata e Emilio del Giudice in merito a quanto stavano studiando sulle LENR…

Giuliano Preparata e Emilio Del Giudice sulla Fusione Fredda

Interviste e seminari su e di McKubre sulle LENR.

Fusione Fredda – Storia della Ricerca in Italia. (pdf) – A cura di: Sergio Martellucci, Angela Rosati, Francesco Scaramuzzi, Vittorio Violante. (2008)(ENEA – Ente per le Nuove tecnologie l’Energia e l’Ambiente – ISBN: 88-8286-162-7).

Experimental Evidence of 4He Production in a Cold Fusion Experiment (RT2002/41/FUS). (pdf) – La relazione degli studi ENEA che sancisce la natura nucleare della Fusione Fredda elettrolitica di Giuliano Preparata, Emilio Del Giudice, Antonella De Ninno, Antonio Frattolillo, Antonietta Rizzo. (English language)

Establishment of the Solid Fusion Reactor. (2008). (pdf) – By Yoshiaki Arata, and Zhang-Yue Chang (May, 22, 2008.)

Rapporto Internazionale sulla Fusione Fredda (2004). (pdf) – Steven B. Krivit e Nadine Winocur, Psy.D.(Rapporto internazionale sullo stato della fusione fredda nel mondo.).(Lingua italiana).

The Coulomb Barrier not Static in QED. (pdf) – ICCF-14 International Conference on Condensed Matter Nuclear Science. 2008. Washington, DC. (Low Energy Nuclear Reactions (LENR) occur in specialized heavy hydrogen systems..)Fulvio FrisoneThe Coulomb Barrier not Static in QED – A correction to the Theory by Preparata on the Phenomenon of Cold Fusion and Theoretical hypothesis.

Seminar on: COHERENCE 2009 (3) (pdf) 27 November 2009, Aula IV Nuovo edificio di Chimica – Rome. University La Sapienza – Piazzale Aldo Moro 5 Roma. (Condensed matter modes into nuclear reactions) – Collective Nuclear Reactions in Condensed Matter (Clean Nuclear Power Sources) – Allan Widom – Professor of Physics, Department of Physics Northeastern Univeristy, Boston MASS. USA.

Cold Fusion at School An Ordinary History… (Experiments of Prof. John Dash and its students!) – This is really interesting: whereas in 2002 the high school students of Southern Oregon and Washington have been experienced the cold fusion in the laboratory of Prof. John Dash at Portland State University, in Italy the university students of physics have been believed that cold fusion was a hoax. This is still happening … The total silence of the Italian media is very similar to that of the worst mafia existing …

Storia delle Reazioni Nucleari nella Materia Condensata (VideoDoc!) – I video della conferenza tenuta a Milano dal Prof. Emilio Del Giudice in data 20/11/2009 in cui lo studioso e ricercatore spiega con degli interessanti paradigmi il perchè il fenomeno della fusione fredda è reale, tangibile e alla portata (ormai da anni) di una civiltà volenterosa di sostenibilità. Perché la nostra scienza ufficiale emargina, da troppo tempo, gli studiosi e i ricercatori italiani? Perché nel 2008 in Giappone le autorità accademiche hanno consegnato uno dei più ambiti premi alla cultura e alla tecnologia al pioniere del successo della fusione fredda giapponese Yoshiaki Arata e in Italia sono stati ampiamente boicottati gli studi di Giuliano Preparata, Emilio del Giudice, di molti loro colleghi e, in ordine di tempo, quelli risultanti dalle ultraventennali esperienze dell’ingegner Andrea Rossi e del prof. Sergio Focardi?

Fusione Fredda Tutta la Storia.

Fusione Fredda di Iorio-Cirillo La Scuola Casertana: ‘Transmutation of metal at low energy in a confined plasma in water’Cirillo, D. and V. Iorio. In Eleventh International Conference on Condensed Matter Nuclear Science. 2004. Marseille, France.(pdf)

Observation of cold nuclear fusion in condensed matter (Jones, Palmer, Czirr, Decker, Jensen, Thorne, Taylor, Rafelski) – Published on Nature – Vol 338 April, 27, 1989 (pdf)

Intervista di RAI News 24 al Fisico Sergio Focardi sulle LENR

L’Inchiesta di RAINews24 sulla fusione fredda trasmessa il 15 Maggio 2011.

Quali prospettive energetiche dopo la scoperta Rossi-Focardi? Ne discutono lo stesso professore Sergio Focardi, il professore di Fisica Francesco Celani, Stefano Borrini della società italiana brevetti insieme ai giornalisti e curatori del blog “Petrolio”, Pietro Cambi e Debora Billi e al giornalista di Rainews Angelo Saso che sull’argomento ha realizzato un’inchiesta.

Conduce Maurizio Torrealta.

Intervista al fisico Giulio Focardi parte prima
Intervista al fisico Giulio Focardi parte seconda